La nostra è una battaglia contro l’inciviltà e contro la globalizzazione.
Vogliamo dimostrare che è davvero possibile produrre delle scarpe di qualità interamente fatte in Italia a prezzi accessibili. Ma questo è realizzabile solo cambiando il sistema commerciale, relazionandoci direttamente con il consumatore.
Ai rapporti di forza imposti dalle grandi imprese noi proponiamo delle relazioni vere”.
Non dovendo pagare affitti stratosferici in lussose location, non dilapidando denaro in pubblicità su patinate riviste e non avendo dipendenti da pagare occupiamo uno spazio che ricorda la storia di Davide e Golia.
Il no-logo è la nostra filosofia, siamo contro il branding ed il capitalismo di questi ultimi vent’anni, forse un poco anarchici ma molto artigiani !
Se prima era centrale la fase della produzione di merci, ora quest’ultima diventa marginale e trascurabile, mentre si impiegano sempre più forze e denaro sul marchio e sulla proposta di una serie di valori immateriali ed ideali da collegare ad esso, con lo scopo di crearsi una propria fetta di monopolio. Le ingenti risorse monetarie che queste strategie richiedono derivano dal risparmio sulla produzione, che viene dislocata nei paesi del Terzo Mondo dove l’azienda può sfruttare impunemente la manodopera operaia.
Naomi Klein – No Logo