Ikigai - Angelo Lustrascarpe

Ikigai

Dan Buettner, giornalista del National Geographic Magazine, durante la sua permanenza in Giappone, dichiara che nella zona di Okinawa l’ikigai è visto come “una ragione per svegliarsi al mattino”.[2] La parola può inoltre indicare una persona di cui si è profondamente innamorati.

Tutti, secondo la cultura giapponese, avrebbero il proprio ikigai. Trovare quale sia la ragione della propria esistenza richiede però una ricerca interiore che può spesso essere lunga e difficile. Tale ricerca viene considerata molto importante e la sua conclusione positiva porta alla persona una profonda soddisfazione.

https://it.wikipedia.org/wiki/Ikigai

 

Saper fare bene le cose per il proprio piacere: una regola di vita semplice e rigorosa che ha consentito lo sviluppo di tecniche raffinatissime e la nascita della conoscenza scientifica moderna.

La conoscenza materiale e abilità manuale: mente e mano funzionano rinforzandosi, l’una insegnava all’altra e viceversa.

Nei momenti difficili un’intuizione forte può dare senso e concretezza a bisogni diffusi. Tale è l’uomo artigiano, ovvero l’homo artifex, che persegue per sé e per la propria personale soddisfazione la ricerca dell’opera quasi perfetta, del buon lavoro fatto con arte, intelligenza, sapienza manuale e conoscenza.

E’ ora di ripartire da Efesto (o Vulcano), mitologico dio lavoratore, “orgoglioso del proprio lavoro”: di rivalutarlo e prenderlo come modello, proprio adesso che la crisi ha fatto piazza pulita di alcuni modelli di business, digitali e non.

È ora di restituire valore al lavoro fatto con le mani e con il cervello, ma sempre con perizia artigianale e di guardare al passato per ricostruire il nuovo su basi solide: l’arte del ‘saper fare’ rappresenta il futuro per la crescita dell’economia italiana.

Richard Sennett, “L’uomo artigiano”  – 2008