Rivolta dei Lustrascarpe: tumulto popolare scoppiato fra i lustrascarpe di Boston nel gennaio del 1906, provocato dall’istituzione dell’odioso balzello detto “tassa del lucido” (Shiny Tax).
Tale provvedimento era stato escogitato dal governatore del Massachusetts per garantirsi un’adeguata fornitura di quaglie farcite, pietanza di cui era ghiotto, ed imponeva di versare all’erario un nichelino per ogni oggetto reso lucido da un lavoratore. Ovviamente la Shiny Tax andava a colpire soprattutto la sottopagata categoria dei lustrascarpe, che già faceva fatica a tirare avanti.
Questi lavoratori quindi incrociarono le braccia e smisero di compiere il loro lavoro, lasciando così gli stivali dei gentiluomini del New England in balìa di fango e polvere per oltre un mese. Il governatore, dal canto suo, non aveva però alcuna intenzione di recedere, e la situazione rimaneva in stallo. La sommossa giunse al termine quando Lester Martin, un geniale ingegnere di New York, inventò un efficiente macchinario lustrascarpe automatico.
Dato che l’impresa era compiuta da una macchina, la “tassa del lucido” non doveva essere corrisposta (cfr. Atti della Corte Suprema, febbraio 1906). Le scarpe dei signori per bene e la loro rispettabilità furono quindi salvaguardati, mentre i rivoltosi, non avendo più alcun potere contrattuale, vennero trucidati dalla polizia di Boston. I loro miseri averi furono venduti e utilizzati per l’acquisto di ulteriori quaglie per il governatore.